INFERNO
– CANTO XXXV
TRADITORI
DELLE REGOLE DEL BRIDGE
POI MI RIVOLSI A LOR E
PARLAI IO:
“OH
CAPOGRUPPO, I TUOI MARTìRI TUTTI
A LAGRIMAR MI
FANNO TRISTO E PIO
MA DIMMI, AI TEMPI CHE NON ERAN COSI’ BRUTTI
COM’E’ CHE IL
BRIDGE, CHE TIENE AI SUOI VALORI,
SI SCATENO’
FINO A PRODURRE LUTTI?”
E IL
DIRETTORE: “NIENTE DA’ PIU’ DOLORI
CHE RICORDAR QUEL TEMPO ASSAI IMPERFETTO
QUANDO CHE TUTTO ESPLOSE IN GRAN BAGLIORI.
NOI GIOCAVAM
QUEL GIORNO PER DILETTO
A BRIDGE, MANIA
CHE A NOI SPESSO CI AVVINSE,
VENTI ERAVAMO E SENZA ALCUN SOSPETTO.
PER PIU’ FIATE LE REGOLE CI SPINSE
A RISPETTARE IL
BRIDGE, PAONAZZO IN VISO,
MA SOLO UN PUNTO FU QUELLO CHE LO VINSE:
QUANDO SCAMBIAMMO CON UN BEL SORRISO
LE CARTE DA
SCOPRIRE LI’ DAVANTI
TOGLIENDO IL BOARD CON FARE ASSAI DECISO,
IL BRIDGE CI
FULMINO’ TUTTI NOI VENTI.
GALEOTTO FU
IL CAMBIO DELLE CARTE
DA
QUELL’ISTANTE PIU’ NOI VI GIOCAMMO AVANTI!”
E MENTRE IL DIRETTOR PARLO’ IN DISPARTE,
TUTTO IL
GRUPPO PIANGEA, SI’ CHE DI PIETADE
IO VENNI MEN
COSI’ SENZ’ARTE E PARTE
E CADDI COME SPESSO
IL MORTO CADE.
(by Al Giver)