All’alba del 4 dicembre, con i
riflettori puntati su una trascurabile consultazione elettorale e su
un’irrilevante contesa pedatoria (dall’esito tanto scontato quanto infausto
– n.d.r.), è passato pressoché inosservato un allarmante e deplorevole evento
occorso all’interno della comunità di Bridgemania. Sconsiderati membri della
comunità, dei quali ometto i nomi per carità di patria, hanno ignobilmente
ABBANDONATO alcuni degli abituali compagni dei nostri giochi, fedeli
dispensatori di forti emozioni bridgistiche, pazienti destinatari volta a volta
di iraconde lamentazioni ovvero di euforiche benedizioni,: mi riferisco ai
boards nn. 13 e 14, disumanamente lasciati in balia degli eventi in luogo
di essere ricondotti all’accogliente oasi del deposito. Fortunatamente, altri
adepti della comunità, mossi a compassione dalla triste sorte dei suddetti
boards, li hanno raccolti e curati, ancorché ciò travalicasse i loro compiti,
non esitando a sopportare per tale indebita ingerenza il prezzo di pesanti sacrifici
personali (2 punti di penalità); e vi si sono talmente affezionati da non
disdegnare di accoglierli nuovamente sotto la loro protezione nel
prosieguo della serata a costo di ulteriori sacrifici (altri 2 punti di
penalità).
Prendendo atto dell’accaduto, corre
l’obbligo di sollecitare dalla Direzione un severo richiamo al rispetto delle
regole e all’osservanza dei valori fondanti di Bridgemania in materia di cura
dei boards.
Suggerisco, ad integrazione della
reprimenda, il lancio di una efficace campagna rieducativa, invitando gli
organizzatori delle prossime serate ad esporre nei luoghi della competizione
una cartellonistica del seguente tenore:
gianni
gianni
gianni
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