Carlo Martello
(con a lato il testo di Fabrizio De Andrè)
1 Stefania tornava da un suo viaggio Re Carlo tornava dalla guerra
rientrando alla magione Lo accoglie la sua terra
con il suo grande amor; Cingendolo d'allor
Lui, mentre la dolce primavera Al sol della calda primavera
riscalda l'atmosfera, Lampeggia l'armatura
raccoglie un bianco fior. Del sire vincitor
Gliel'offre con fare assai gentile Il sangue del principe del Moro
le fa pure un inchino Arrossano il ciniero
donandole il suo cuor; D'identico color
Ma lei, che in quel mentre era sfinita, Ma piú che del corpo le ferite
in Massimo cercava Da Carlo son sentite
soltanto un servitor. Le bramosie d'amor
"Abbiamo quattro valigie strapiene "Se ansia di gloria e sete d'onore
che van portate fino al terzo piano Spegne la guerra al vincitore
vedi di non perder tempo con tutti 'sti fiori; Non ti concede un momento per fare all'amore
Speriamo almeno che il nostro ascensore Chi poi impone alla sposa soave 
non abbia rotte le funi o il motore di castità la cintura ahime è grave
perché altrimenti son proprio son proprio dolori" In battaglia può correre il rischio di perder la chiave"
2 Così si lamenta la Stefania Così si lamenta il Re cristiano
perché vorrebbe sempre S'inchina intorno il grano
far tutto con furor; Gli son corona i fior
E tosto il suo prode cavaliere Lo specchio di chiara fontanella
dovrà far senza indugio Riflette fiero in sella
ciò che si deve far. Dei Mori il vincitor
Quand'ecco che giunta al terzo piano Quand'ecco nell'acqua si compone
entrando dentro casa Mirabile visione
ne apprezza il suo calor; Il simbolo d'amor
E sotto quel caro vecchio tetto Nel folto di lunghe trecce bionde
ha un moto di languore Il seno si confonde
e le si stringe il cuor. Ignudo in pieno sol
"Anche se i viaggi ci piacciono tanto "Mai non fu vista cosa piú bella
quando torniamo siam sempre contenti." Mai io non colsi siffatta pulzella"
Pensa Stefania girando per tutti gli ambienti; Disse Re Carlo scendendo veloce di sella
"Se il fuso poi viene a contribuire "De' cavaliere non v'accostate
e tu ti senti financo svenire Già d'altri è gaudio quel che cercate
tosto ti accorgi che ami che ami il tuo nido" Ad altra piú facile fonte la sete calmate"
3 Passato il momento di abbandono Sorpreso da un dire sì deciso
con fare assai deciso Sentendosi deriso
Stefania si attivò; Re Carlo s'arrestò
E senza parlare con nessuno Ma piú dell'onor poté il digiuno
dando un lavoro a ognuno Fremente l'elmo bruno
tutto si sistemò. Il sire si levò
Codesto era l'attimo più atteso Codesta era l'arma sua segreta
da Massimo agognato Da Carlo spesso usata
sin da quando partì; In gran difficoltà
Stefania lo vide soddisfatto Alla donna apparve un gran nasone
capì ogni sua ragione E un volto da caprone
e solo lo lasciò. Ma era sua maestà
"Devo rimettere a posto le foto" "Se voi non foste il mio sovrano"
Massimo è tutto sbracato in salone Carlo si sfila il pesante spadone
"Operazione alla quale con gioia mi voto; "Non celerei il disio di fuggirvi lontano,
Ma dal momento che ne son l'autore" Ma poiché siete il mio signore"
Massimo parla con fare marpione Carlo si toglie l'intero gabbione
"Debbo affrontar la questione con grande rigore" "Debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
4 Vagliatore egli era assai valente Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente Ed anche in quel frangente
l'opera sua finì; D'onor si ricoprì
E pronto che aveva il suo filmino E giunto alla fin della tenzone
con qualche musichetta Incerto sull'arcione
infine l'abbellì. Tentò di risalir
Adesso bisogna concordare  Veloce lo arpiona la pulzella
la data del momento Repente la parcella
in cui lo mostrerà; Presenta al suo signor
"Mia cara, direi tra dieci giorni, "Beh proprio perché voi siete il sire
diciamo che alle sette Fan cinquemila lire
dovranno stare qua." è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane "E' mai possibile o porco di un cane
che se 'sti due vanno in terre lontane Che le avventure in codesto reame
dobbiam vederci 'ste foto che son disumane; Debban risolversi tutte con grandi puttane,
Sulla durata c'è poi da ridire Anche sul prezzo c'è poi da ridire
Massimo dice non più di mezz'ora Ben mi ricordo che pria di partire
ma poi procede parlando per più di due ore" V'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
5 Seduto su sedie o su poltrone Ciò detto agì da gran cialtrone
sorbendosi il pippone Con balzo da leone
ognun questo pensò; In sella si lanciò
Ma Massimo impietoso proseguiva Frustando il cavallo come un ciuco
ed alla fine il gruppo Fra i glicini e il sambuco
a terra stramazzò. Il Re si dileguò
Stefania tornava da un suo viaggio Re Carlo tornava dalla guerra
rientrando alla magione Lo accoglie la sua terra
con il suo grande amor; Cingendolo d'allor
Lui, mentre la dolce primavera Al sol della calda primavera
riscalda l'atmosfera, Lampeggia l'armatura
raccoglie un bianco fior. Del sire vincitor
(by Massimo)